Vino e musica è da sempre un binomio in voga, pensate ai piano bar o alla melodia che spesso fa da sfondo ai momenti di convivialità nei ristoranti. Wine Listening è l’app che si aggancia alla scia di studi scientifici del Crossmodal Research Laboratory di Oxford secondo cui la musica ha effetti concreti sui parametri di valutazione di un buon vino. Il suo segreto? Un algoritmo di matching che sulla base dell’analisi organolettica del vino interroga un database di brani selezionando quello che meglio si abbina alle caratteristiche del prodotto.
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Tutto un altro sapore
E se per ogni sorso di vino bevuto esistesse la melodia di sottofondo perfetta? È il pensiero che ha acceso l’idea dei creatori di Wine Listening, il Mobile Engineer Marco Iacobelli e Gabriele Cedrone, entrambi Sommelier con una forte passione per la musica. E no, non si parla di brani scelti a sentimento in base a quello che passa la radio o ad una playlist a caso su Spotify. Qui si intende un accompagnamento sonoro in grado di esaltare la percezione del vino e stimolare la memoria a ricordarne le particolarità del gusto grazie all’associazione musicale. Tanto che alla fine è impossibile dimenticare quel bicchiere di Barolo bevuto a suon di jazz!
Sembrava un’ipotesi, invece era scienza
Fin dal principio, l’idea alla base di Wine Listening si è rivelata promettente. Le sperimentazioni preliminari hanno dimostrato che l’incontro tra specifici vini e musica selezionata attraverso un complesso sistema di matching aiuta davvero la memoria a metabolizzare e fissare il ricordo.
Constatazioni che si sono rafforzate consultando la letteratura scientifica d’oltreoceano promossa da Charles Spence, psicologo che ha dato una chiave di lettura rigorosa all’influenza che i flussi sonori esercitano sui processi mentali e sensoriali durante una degustazione. E con questi presupposti, come potevamo fare a meno di Wine Listening?
Un background tecnologico davvero intelligente
Wine Listening nasce come app iOS nativa e la sua realizzazione si basa in gran parte su un modello di applicazione intensivo dell’intelligenza artificiale. Il suo funzionamento va, infatti, spiegato
a partire da due quesiti fondamentali ai quali è l’algoritmo di matching a dare ogni risposta. Vediamo quali!
Come si attiva il sistema di riconoscimento dei vini?
Immaginate di essere un utente che sorseggia un buon Rosso di Montalcino; ed eccola lì, sopraggiunta all’improvviso, quella brama di ritmo che vi dice che è arrivato il momento giusto per riempire il silenzio con qualche nota rilassante. Tutto ciò che dovete fare è scattare una foto alla vostra bottiglia ed aspettare pochi istanti per vedere Wine Listening in azione.
A livello sistemico, a farla da padrone è l’algoritmo che - sfruttando le tecniche di image matching - identifica la foto e consente alla rete neurale di riconoscere il vino e di tenere conto di tutte le sue proprietà organolettiche. Ad ogni immagine elaborata corrisponde l’assegnazione di un fingerprint da parte del layer Image signatures; in parole semplici, ogni vino ha un’impronta digitale che viene archiviata in un database sviluppato utilizzando Google Firebase. Man mano che il sistema genera nuove impronte, l’attività di image analysis dell’algoritmo le confronta con quelle già catalogate, arricchendo così un’ampia raccolta di etichette che viene messa a disposizione degli utenti che sottopongono all’app - di volta in volta - la foto di un vino da riconoscere.
Come viene associata la musica?
Identificato il nostro Rosso di Montalcino, l’app è pronta per dare un ulteriore input all’algoritmo di matching chiamato ad individuare la corrispondenza perfetta. Questa si basa sull’assunto che ad ogni parametro organolettico corrisponde un parametro musicale valutato in termini di bpm, tonalità e genere.
E quale può mai essere il brano più adatto ad un vino dal colore rosso rubino, così intenso per l’olfatto e caldo per il palato? La sintesi perfetta tra vino e musica, la combinazione vincente tra degustazione e ascolto: Wine Listening la riporta con le sembianze di una playlist generata dall’attività di matching e ottenuta sfruttando l’SDK di Spotify che consente all’app di autenticare gli utenti e comunicare con i profili traendo informazioni sui loro gusti musicali. Tutto a beneficio di un’esperienza utente che raggiunge i massimi livelli di piacevolezza e di relax… grazie al Rosso di Montalcino!
3,2,1... cin, cin!
Wine Listening è un po’ l’emblema della ricetta per una serata zero stress. L’utente non deve fare nulla, se non munirsi degli ingredienti giusti. Quali? Vino nel calice, foto all’etichetta, Spotify pronto a suonare nelle casse e tutti i pensieri quotidiani lasciati fuori sul terrazzo. E se manca il terrazzo, chiuderli a chiave in una delle stanze più remote di casa andrà bene ugualmente. A questo punto ci pensa Wine Listening a prendere le redini della situazione: via all’algoritmo di matching et voilà, la playlist è servita!
I risultati
Con Wine Listening l'esperienza di bere un buon vino è ancora più piacevole.
✅ Grande successo all’Internet Festival-Forme di Futuro Pisa
✅ Migliaia di download
✅ Ampia risonanza mediatica sulle maggiori testate
✅ Tecnologia a supporto di studi scientifici
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